Ritratti della famiglia Pineta 1903: Provino Milo


Ritratti della famiglia Pineta 1903: Provino Milo

Passione, stagionalità ed estro. Gli ingredienti fondamentali dello chef del ristorante Pineta 1903. 

Furorese di origine, ha cominciato a dilettandosi dietro ai fornelli da bambino nel ristorante di famiglia che aveva sede ad Agerola. Lo chef dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi si racconta in questa breve intervista. 

Cosa ti ha spinto a perseguire la professione di chef?

E’ stata una sorta di evoluzione naturale, anche un po’ spinta da altri. La mia famiglia aveva un ristorante, specializzato in matrimoni, ad Agerola e io già all’eta di 9 anni davo una mano. 

Dove trovi l’ispirazione per creare i tuoi piatti? 

L’ispirazione viene dal quotidiano, soprattutto dagli input che ci offre la natura stessa tutti i giorni. Dalla stagionalità degli ingredienti, quindi, e dei prodotti. E poi, ovviamente, dall’estro. 

Chef Provino Milo nella preparazione della pasta

Quali sono i tuoi piatti di punta?

Non ne esiste uno vero e proprio, sono tutti piatti di punta. Tuttavia, in ogni ricetta ci deve essere un ingrediente particolare che è la passione. Se non c’è passione non si fa nulla. Mettendo, quindi, la passione in ogni piatto, allora tutti diventano di punta. Forse, ho una leggera preferenza per i primi perché abbiamo visto le nostre nonne che erano delle grandi massaie e cuoche. 

Cosa cucini a casa per i tuoi figli?

Sicuramente quello che piace a loro, ma cerchiamo anche di riprendere quelle che erano le tradizioni delle nostre nonne, ossia zuppe con verdure, con la selvaggina e la cacciagione, quindi coniglio, pollo, e così via. E poi dei piatti di risulta, ossia creati con gli avanzi del giorno prima, perché a casa non si butta nulla. Un esempio è sicuramente la frittata di pasta. Educhiamo i nostri figli a non sprecare nulla. 

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