Il cocktail pairing di Pineta 1903
Quella del cocktail pairing, ossia l’abbinamento fra cibo e cocktail, è una tendenza dell’industria del food&beverage arrivata in Italia da pochissimi anni. Una pratica questa, ossia quella di accompagnare un piatto di pasta, di carne o di pesce ad un negroni, un gin tonic o un americano, molto diffusa all’estero, che però in Italia, paese a forte vocazione vitivinicola, ha tardato ad arrivare.
Alcuni ristoratori italiani, attenti ai cambiamenti e alle innovazioni dell’industria, hanno fatto in qualche modo da apripista a questa tendenza, ormai sempre più in voga. Il gin, la vodka o il rum, se propriamente abbinati, hanno la capacita di esaltare il sapore del cibo.
Lo Spritz Amalfitano
Fra i pionieri di questa nuova avanguardia c’è anche Carlo De Filippo, titolare di Pineta 1903.
Fu proprio nel 2017, infatti, che oltre alla carta dei vini, cominciò a proporre ai suoi clienti anche la carta dei cocktail.
Il suo Spritz Amalfitano, marchio registrato, conquistò per la sua freschezza e fu una delle bevande più richieste per accompagnare le pietanze, soprattutto gli antipasti.
L’ironia di una barzelletta in due drink
Tuttavia, la sua ricerca non si fermò qui, ma andò oltre. Ispirato da una barzelletta napoletana, Carlo De Filippo inventò anche altri due cocktail dal nome originale e indimenticabile: Mango pa’ Capa e Mango po’ Cazzo.
«Il portare a tavola questi due cocktail per me è stata sia una sorpresa che un divertimento proprio per l’ispirazione da cui questi traggono origine», racconta il titolare.
La barzelletta è questa. Un grande scienziato napoletano dopo anni e anni di di studi e ricerca, riuscì a condensare dal frutto del mango due elisir curativi. Uno aveva proprietà benefiche per il mal di testa e l’altro, invece, aveva proprietà afrodisiache. Lo scienziato parlava solo napoletano e dopo aver imbottigliato i due elisir realizzò due specifiche etichette. Sul primo l’etichetta riportò “Mango pa’ Capa” sul secondo “Mango po’ cazzo”. Da queste due diciture nacquero i cocktail serviti a Pineta 1903.
«Gli ingredienti – sottolinea De Filippo – sono più o meno gli stessi. Per Mango pa’ Capa si utilizza 5cl di purea di mango fresco e passion fruit con 10cl di Prosecco o Champagne. Per Mango po’ Cazzo, essendo un po’ afrodisiaco, a tutto ciò si aggiunge un po’ di zenzero in polvere o grattugiato. Entrambi sono cocktail che si sposano perfettamente con il menu creato per questa stagione».
L’avvento dei mocktail
Non sono solo le bevande alcoliche a rendere più interessante il menu, ma anche una lunga lista di mocktail, ossia i cocktail analcolici. «In questi ultimi anni ho notato fra i miei clienti la necessità di bere drink alcol free. Vuoi per il caldo, vuoi per esigenze di salute o altro, ho pensato alla possibilità di creare un vero e proprio menu mocktail da suggerire in alternativa alle classiche bevande in commercio. Una proposta che sta riscuotendo molto successo», spiega De Filippo.
Si tratta di una versione senza alcol di alcune icone del beverage, fra cui il Virgin Mojito, con menta, lime, zucchero e soda, al Kiss on the Beach con orange, succo di pesca, passion fruit e soda, al Berry Mule, con fragola, lime tour e Ginger, fino ai più creativi fra cui il Pink Velvet con mirtillo rosso, orange, lime e Ginger o il Virgin Pornostar, con passion fruit, lime e soda.
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